Canouan, St Vincent & Grenadines • di Stefano Bajona, Founder
Certamente conoscete le meraviglie dei Caraibi ma vi posso assicurare che nulla si avvicina al fascino che emana questa perla delle Grenadine. Dopo averla assaporata sono certo che soffrirete del "Mal di Canouan"
I Caraibi, nell’immaginario collettivo, evocano luoghi che hanno una storia antica caratterizzata dai leggendari pirati che assalivano e saccheggiavano i preziosi velieri lungo le vie commerciali marittime del Nuovo Continente. Ma è anche luogo altro da evocare per rimandare alla vacanza perfetta. Negli anni molte sono le isole che si sono contese il titolo di destinazione più esclusiva dei Caraibi e Canouan, che sorge nell’arcipelago di St. Vincent and Grenadines, si è certamente guadagnata il podio.
La si può raggiungere con voli di linea, atterrando a Barbados per poi proseguire con un jet privato.
Fin dall’arrivo colpiscono i colori intensi che caratterizzano il paesaggio e, dopo un veloce e comodo sbarco, veniamo accolti da Jennifer, la nostra butler, che ci conduce al Mandarin Oriental, il resort scelto per questo soggiorno. Prima di arrivarvi, attraversiamo il villaggio di Charleston, preservato nella sua interezza per consentire ai nativi di mantenere le loro abitudini, ma arricchito di infrastrutture utili per ottimizzare la loro qualità di vita: la scuola ne è un esempio. Donata da coloro che hanno recentemente rilevato gran parte dell’isola, consente ai giovani del villaggio di intraprendere gli studi senza doversi recare presso altre isole. E’ stupefacente poter constatare un esempio di sviluppo integrato ed ecocompatibile che, al contempo, ha permesso di evolvere l’isola con resort e ville di altissimo livello che rendono Canouan una delle mete preferite per coloro che ricercano luoghi incontaminati da vivere, confortati da servizi di eccellenza.
Scoprite Mandarin Canouan
La vista che si gode dal terrazzo del Mandarin rimarca la magnificenza dei colori del mare che lambisce l’atollo, già assaporati lungo il tragitto. Ciò che colpisce è il bagliore della sabbia della splendida Godhal Beach che delinea il tratto più visibile della proprietà.
Finiamo il nostro cocktail inebriati da questa istantanea, la prima di una lunga serie. Il ricco reportage fotografico ci aiuta a ritornare in quella magica atmosfera, di quando in quando.
Scoprite le Suite e le Ocean Villas
5 sono le spiagge in cui potrete decidere di recarvi: basta consultarsi con il butler e, senza troppo preavviso, potrete trascorrere una magnifica giornata alla Robinsoe Crusoe sulla spiaggia di Manhault in cui, come per magia, una volta scesi dal golf cart, troverete comodi lettini e gli immancabili parasoli allestiti solo per voi. Potrete, quindi, godere di un lungo bagno in solitudine e sorseggiare un fresco rosé nell’attesa che vi venga servito il pranzo, ordinato à la carte.
Curioso, girando per l’isola, è il lento e discreto passaggio delle tartarughe che si fanno strada sui sentieri; pertanto, attenzione alla velocità ed alla guida perché gli ostacoli sono sempre in agguato….
Se poi vi recate alla 9° del magnifico golf course a 18 buche, progettato da Jim Fazio, che si estende sul pendio del Mount Royal, rimarrete stupiti di quante di loro si aggirino indisturbate anche sul green, oltre che sui vialetti ben curati che attraversano i 1.200 acri della lussureggiante vegetazione dell’isola. Qui è d’obbligo brindare, al tramonto, con una coppa di champagne, mentre si dominano, dall’altezza di questo punto, entrambi i lati dell’isola, potendo scorgere parte delle 32, tra isole e atolli, che compongono l’arcipelago.
Brindisi al tramonto
In vena di fare un po’ di moto, dopo l’indolenza del primo giorno, abbiamo deciso di raggiungere con un paddle board Shell Beach, una spiaggia all’altezza del suo nome grazie ai frammenti di corallo bianco e conchiglie che il moto ondoso ha raccolto in questa piccola baia creando uno splendido effetto visivo. Prontamente dotati di scarpette – dato che sarebbe poco pratico camminarvi a piedi nudi – ci siamo rilassati all’ombra delle palme e concessi un pranzo leggero. Quindi, decidiamo di rientrare via terra chiedendo a Jennifer un passaggio sulla golf cart, per concederci un momento di relax nella magnifica Penthouse, solo dopo aver visitato l’attrezzatissimo Pirates of Canouan Kids & Teens Club. Qui non manca davvero niente, nemmeno per i più piccoli.
Pirates of Canouan Kids & Teens Club
Affacciandosi dalla nostra terrazza si possono scorgere, in lontananza, i beach boys addetti ai water sport. Un souvenir particolare va a Kabin, il ragazzo il cui massimo divertimento era mettersi alla guida del motoscafo per accompagnare gli ospiti a fare snorkeling sulla baia corallina che, con i suoi 2 chilometri, si contraddistingue per essere la più estesa dei caraibi. Kabin era talmente entusiasta del suo lavoro che un giorno, a corto di passeggeri, timidamente, si è avvicinato per informarci della perfetta visuale dei fondali e delle eccellenti condizioni del mare; intuendo il velato messaggio e solleticati dalle decantate bellezze sottomarine, ci siamo uniti a lui con suo sommo piacere. Ed, effettivamente, lo spettacolo delle forme marine, già a poca distanza dalla riva, era all’altezza delle aspettative: coralli, gorgonie ed interessanti formazioni moreniche attraggono una varietà di coloratissime creature marine.
Avevamo conosciuto Kabin nel corso dell’escursione sul Royal Mount. Ci eravamo arrampicati su per il pendio, seguendo sentieri appena segnati, a lui ben noti. Nel tragitto si era soffermato a descriverci la flora e fauna del sottobosco e, incredibile a dirsi, lungo il ripido sentiero abbiamo incontrato alcuni esemplari di tartarughe che, faticosamente, risalivano, slittando fra fogliame e radici, verso la cima. Insomma, a riprova del detto, vanno molto lontano rivelandosi delle scalatrici indefesse.
A tappe siamo arrivati sulla cima del Royal Mount (267 mt) e li abbiamo capito che l’arrampicata ne era valsa la pena. Una vista forse ancor più suggestiva di quella goduta dalla buca 9, se è possibile fare una comparazione.
Kabin, al pari di un free climber si è spinto sullo spuntone più alto, a strapiombo sul mare, da cui ci ha scattato bellissime foto panoramiche.
Abbiamo avuto modo di apprezzare la cucina dei numerosi ristoranti disseminati nell’isola che, nella loro diversità, ci hanno conquistato. La qualità delle materie prime e l’abilità nella realizzazione delle pietanze, requisiti imprescindibili per qualificare un menù, ci hanno soddisfatto appieno.
Degna di particolare nota è la colazione, con un menu a la carte non ricchissimo ma composto da piatti veramente insoliti ed equilibrati per un perfetto petit dejeuneur. Oltre ai vari infusi ed ai sublimi estratti di frutta e verdura (da provare assolutamente quello di ‘soursop’ ) puoi anche concederti un cocktail mimosa, perfetto per cominciare la giornata.
In verità, la nostra, cominciava prima, con una lezione di yoga all’ombra di una piccola struttura affacciata sul mare. Un ‘saluto al sole’ che, inspiegabilmente, ci siamo concessi, pur non essendo degli early bird, ma a Canouan si può fare!!
La gastronomia a Canouan
Ma non possiamo tralasciare le altre esperienze culinarie, compresa quella L’Ance Guyac Beach Club per il quale ci siamo concessi un meritato bis. Lo abbiamo raggiunto al calare del sole: posizionato sulla spiaggia di Shelona vi arrivate, dopo un breve tragitto sul buggy, percorrendo un suggestivo vialetto illuminato da torce. La struttura, dai legni e colori neutri, si compone di comode zone con divani che guardano il mare e tavoli disposti su vari livelli, concedendo angoli raccolti agli ospiti. Nell’attesa che ci conducessero al nostro tavolo facciamo conoscenza con una famiglia di origine italiana che vive da tempo a Londra. Abituè dell’isola, ci trasmettono l’entusiasmo che li ha portati ad acquistare una delle ville gestite da Mandarin.
Entusiasti per la serata trascorsa a L’anse Guyac, in cui abbiamo assaporato l’ottima cucina di impronta mediterranea, al ritmo delle tiepide onde della baia, abbiamo concluso la serata al Turtles bar del Mandarin, con i nostri nuovi amici. Ad accoglierci il barman in un ambiente che rimanda agli Hamptons, con luccicanti decori in legno a tema nautico.
Il giorno seguente siamo partiti alla volta delle Tobago Cays: 5 isolotti che sorgono nel cuore di un’area marina protetta. A bordo di un catamarano attrezzato siamo salpati provvisti del pic-nic accuratamente preparato e disposto in grandi pacchi regalo avvolti da un elegante nastro dal colore fucsia.
Con la nostra guida abbiamo esplorato i fondali e nuotato tra le tartarughe marine. L’aria era tersa, i colori decisi, caratterizzati dal contrasto fra il bianco della sabbia e l’azzurro del cielo. Non è un caso che le Tobago Cays siano state scelte quale set cinematografico di alcune note pellicole.
Crociera a Tobago Cays
Scoprite la SPA
Abbiamo concluso la giornata ospiti nella villa dei nostri amici. E qui abbiamo potuto apprezzare, oltre alla loro sincera ospitalità, il concept innovativo delle ville, di recente costruzione. Dal design moderno e contemporaneo, l’architettura delle Patio Villas promuove un totale coinvolgimento con la natura attraverso grandi vetrate panoramiche che si aprono sulla infinity pool e sul mare sottostante consentendo di vivere in ambienti aperti, naturalmente ventilati dalla brezza marina.
Gli arredi sono estremamente curati, così come pregiati i materiali utilizzati. I colori, dai toni naturali, trasmettono delicatezza e infondono un senso di estremo benessere.
La villa, oltre alle 3 camere disposte nel corpo centrale, dispone anche di una depandance, offrendo la possibilità di ricevere con discrezione ospiti. I servizi disponibili nel Mandarin Resort sono riservati anche a coloro che soggiornano nelle Patio Villa, compresi butler, golf cart e chef privato. Quella sera ci siamo deliziati con i piatti della cucina panasiatica, del ristorante Asianne che già avevamo avuto modo di degustare.
Scoprite le Patio Villa
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