Birmania • di Stefano Bajona, Founder
Un Paese da sempre nella mia Wander List che ha preservato, a mio avviso, tutto l'autentico fascino del Sud-Est Asiatico: ospitalità genuina unita ad una profonda spiritualità.
Sin dall’arrivo presso l’aeroporto di Yangon la nostra guida -Mia- e il nostro autista -Win- ci accolgono con occhi gioiosi che manifestano in pieno il senso dell’ospitalità di questo straordinario popolo.
Per il soggiorno in Yangon, questa volta, ho optato per The Strand un hotel dal fascino coloniale e con una immensa storia; è il 1901 quando i fratelli Sarkies decidono di costruire tale hotel. Yangon, quale importante hub commerciale dell’impero britannico, consente all’hotel di accogliere negli anni tutti i più importanti mercanti. La proprietà è stata interamente rinnovata nel 2016 preservando intatto lo stile e l’atmosfera coloniale.
L’esperienza presso Strand Restaurant mi ha lasciato senza parole sia per la raffinatezza delle presentazioni dei piatti che per la qualità del servizio. Il Sarkies Bar è un luogo perfetto per sorseggiare un drink giocando a biliardo mentre si ha l’opportunità di conoscere gli altri ospiti.
Scoprite The Strand hotel
Girovagare in Yangoon con Mia ci ha consentito di scoprire il mercato ma soprattutto la Pagoda Shwedagon al tramonto, un’esperienza davvero suggestiva. Uno stupa dorato, alto 98 metri, che rappresenta il luogo buddista più sacro in terra Birmana. L’impressione è che, pur essendo un luogo di culto molto importante, viene vissuto dai locali di varie etnie come luogo di incontro ove poter anche concedersi un pic-nic in compagnia.
Alla scoperta di Yangon
Una visita al nuovissimo Rosewood Yangoon non poteva mancare. Uno stile contemporaneo molto curato con ampi spazi dedicati a differenti angoli ristorazione. Sono rimasto impressionato dalla qualità degli arredi delle spaziose camere e dal ristorante dove le attenzioni dello chef certamente non mancano.
Scoprite Rosewood Yangon
L’esplorazione del Myanmar prosegue alla volta del lago Inle dove a bordo delle lhaay (လှေ) -tipiche imbarcazioni dotate di un rudimentale motore fuoribordo- abbiamo potuto scoprire tutte le numerose qualità degli artigiani locali. Navigando a velocità sostenuta, in un dedalo di canali siamo giunti alle palafitte dove famiglie vivono e al contempo si dedicano all’artigianato nell’arte a loro più congeniale.
Interessante è stato comprendere la tecnica di lavorazione del gelso che consente loro, partendo dalle piante che coltivano direttamente, di produrre un’elegante carta con la quale realizzano numerosi oggetti.
Il lago è costellato da numerose piattaforme galleggianti – realizzate compattando i giacinti d’acqua ed alghe essiccate – sulle quali i locali, da secoli, coltivano prevalentemente ortaggi. I contadini si muovono con destrezza tra i filari per raccogliere il loro raccolto. Alcuni non scendono nemmeno dall’imbarcazione prodigandosi in manovre da veri equilibristi:
L'artigianato presso il Lago Inle
Giungere al Sofitel Inle Lake con la barca è stata una piacevole esperienza: ci siamo dovuti addentrare nella fitta distesa di giacinti d’acqua. Il resort, costruito su di un’area di 20 ettari di risaie e giardini galleggianti, offre un’atmosfera contemporanea che bene si inserisce, a mio avviso, nel contesto locale.
Le camere riservano ampie vetrate per godere a pieno del panorama unico del tramonto che si riflette sul lago.
Degna di nota, è la cena servita su un isolotto -poco distante dal resort- che si raggiunge, con una piccola imbarcazione, seguendo un percorso illuminato da candele disseminate in una distesa infinita di ninfee.
Pranzare nel mezzo del lago Inle -in un contesto di silenzio surreale- a bordo di una piccola imbarcazione allestita appositamente con stuoie per assicurare ombra è stata un’esperienza magica che posso solo consigliare con entusiasmo. Siamo accolti da un piacevole aperitivo e il cameriere ci illustra il menu che a breve sarà servito. Con sorpresa apprendiamo che lo chef prepara le specialità locali in una barca satellite ed i camerieri pagaiando tra le due imbarcazioni si prodigano in un servizio senza eguali. Il tutto viene accompagnato da una ottima selezione di vini.
L'esperienza del pranzo a Inle
Decolliamo per Mandalay e ci imbarchiamo a bordo della Sanctuary Ananda per salpare alla volta di Bagan. Il comandante e l’equipaggio, dopo averci accompagnato nella suite, accoglie tutti gli ospiti offrendo un cocktail durante il breve briefing di sicurezza.
La crociera sul fiume Irrawaddy con questa imbarcazione rileva subito le sue qualità:
L’imbarcazione l’ho trovata al di sopra delle mie aspettative e curata nei minimi dettagli. L’equipaggio si è rivelato molto attento alle esigenze di tutti gli ospiti.
Nel corso della crociera non mancano, tuttavia, escursioni interessanti in luoghi remoti che sarebbe difficile raggiungere con altri mezzi. Rammento la visita alla scuola di Aung Myae dove viene data l’opportunità -grazie a donazioni- di istruire bambini non abbienti che non avrebbero modo di avvicinarsi alla cultura altrimenti. La scuola era partita 10 anni prima con solo 20 bambini ed oggi conta ben 300 studenti!
La popolazione locale è estremamente attenta alle esigenze degli ospiti anche in situazioni ove la natura rende difficoltoso fornire un servizio di livello; sono rimasto impressionato dalla velocità con la quale l’equipaggio ed il personale locale di terra si è prodigato nel rimodellare gli scalini della sponda – che un improvviso temporale aveva cancellato- per consentire lo sbarco in una delle tappe durante la crociera.
Escursioni in crociera
E’ bene sapere che il meteo condiziona sempre tale esperienza.
Dopo avere lasciato la nostra imbarcazione alle 5 del mattino ci ritroviamo a bere un caffè in un campo ai margini di Bagan dove i piloti ci forniscono un dettagliato rapporto sulla sicurezza in volo. In seguito, consultando numerosi strumenti e controllando le condizioni anche con l’invio in volo di piccoli palloncini, i piloti verificano la fattibilità del volo. Tanta gioia ed emozione il momento nel quale il nostro pilota ci conferma l’imbarco!
Emozioni in mongolfiera
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